La disinfestazione in Italia durante il Covid-19 è oggetto dell’intervista di questa settimana di Talking Pest Management con Monica Biglietto. Con sede a Napoli, Monica è un chimico di formazione, amministratore delegato e direttore tecnico della società di disinfestazione Fumigat Srl. È rappresentante dell’ANID (Associazione nazionale disinfestazione) presso la CEPA (Confederazione delle associazioni europee di disinfestazione) e fa parte del consiglio direttivo della CEPA.

Alla domanda sulla reazione iniziale dell’Italia alla crisi della Covid-19, Monica ammette che all’inizio c’è stata confusione. Ma l’autrice riassume bene la sfida attuale: “Abbiamo dovuto passare dalla gestione dei macroinfestanti a quella dei microinfestanti invisibili. La disinfezione è diventata la nostra attività principale e la sicurezza del nostro personale è diventata una considerazione fondamentale”.

Con indumenti protettivi difficili da trovare, team di lavoro e spostamenti riorganizzati e tutto il personale amministrativo che lavorava da casa, le operazioni sono diventate molto diverse. Tuttavia, la crisi ha portato il valore e il livello di professionalità del settore a un maggiore riconoscimento pubblico. Grazie alla leadership dell’ANID a livello ministeriale e alla produzione di guide e protocolli, il settore ha lavorato insieme in modo cooperativo, piuttosto che in competizione.

La fumigazione è sempre stata un settore importante in Italia e, alla domanda sul perché, Monica spiega che c’è sempre stata una cultura della fumigazione, come trattamento riconosciuto per l’attività batterica, probabilmente soprattutto a causa delle alte temperature, spesso superiori ai 40°C, per lunghi periodi nel Paese.

Guardando al futuro, Monica individua il ruolo sempre più importante svolto dalle donne nel settore e l’importanza delle attività del CEPA MoU (Memorandum of Understanding) che promuovono la professionalità e incoraggia tutti ad abbracciarlo.

Per il futuro a lungo termine, tra i 10 e i 20 anni, Monica vede una grande sfida, per rispetto dell’ambiente, passare a una disinfestazione con un uso minimo o nullo di biocidi. Il calore, sia caldo che freddo, e l’uso di trappole fisiche sono considerati alternative ideali.

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